Terapia EMDR

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un approccio psicoterapeutico evidence-based sviluppato alla fine degli anni ’80 dalla psicologa americana Francine Shapiro (Shapiro, 1989) per il trattamento dei traumi psicologici e delle esperienze emotivamente disturbanti.

Secondo il modello di elaborazione adattiva dell’informazione (AIP), alla base dell’EMDR, alcuni eventi troppo intensi o improvvisi possono restare “bloccati” nel sistema nervoso, impedendo una normale elaborazione e mantenendo nel tempo emozioni, pensieri e sensazioni fisiche legate all’esperienza traumatica (Shapiro, 2001).

Attraverso una stimolazione bilaterale alternata — visiva, tattile o uditiva — il cervello viene aiutato a riattivare i propri meccanismi naturali di elaborazione, permettendo una riorganizzazione del ricordo in una forma più integrata e meno dolorosa. Numerosi studi di neuroimaging (Pagani et al., 2012; Baek et al., 2019) hanno evidenziato come, dopo un trattamento EMDR, si osservi una riduzione dell’attività dell’amigdala e una maggiore integrazione tra le aree limbiche e corticali, a sostegno del miglioramento clinico riportato dai pazienti.

Come si svolge

Il percorso EMDR si articola in diverse fasi. Inizialmente, terapeuta e paziente costruiscono un senso di sicurezza e alleanza terapeutica, individuando gli eventi che hanno lasciato un’impronta significativa.
Durante le sedute, il paziente viene invitato a concentrarsi sul ricordo disturbante mentre il terapeuta applica la stimolazione bilaterale. Questo processo facilita la rielaborazione neuropsicologica del materiale traumatico, permettendo al ricordo di “muoversi” da una forma disorganizzata e dolorosa verso una più coerente e integrata (Solomon & Shapiro, 2008).

Ambiti di applicazione

L’efficacia dell’EMDR è stata ampiamente dimostrata nel trattamento del Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) (Bisson et al., 2013; Chen et al., 2014), ma anche di numerosi altri disturbi connessi a esperienze di vita stressanti o traumatiche:
• traumi relazionali e abusi emotivi;
• lutti e separazioni complesse;
• incidenti, malattie o interventi medici invasivi;
• disturbi d’ansia, attacchi di panico e fobie specifiche;
• depressione e disturbi dell’umore;
• difficoltà sessuali e disturbi dell’autostima legati a esperienze traumatiche o di vergogna (Caro & Ferrero, 2012).

Un approccio integrato

Ogni percorso EMDR è unico e si adatta alla storia, al ritmo e alle risorse della persona.
L’obiettivo non è cancellare il passato, ma trasformare la relazione con il ricordo, favorendo una visione più equilibrata e la riscoperta di competenze e resilienza.

Spesso l’EMDR viene integrato con altri approcci psicoterapeutici — come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia centrata sul corpo — per potenziare gli effetti di regolazione emotiva e consolidare il cambiamento (van der Kolk, 2014).

Riconoscimenti scientifici

’EMDR è riconosciuto come trattamento di elezione per il trauma psicologico da organizzazioni internazionali come:
• Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2013)
• American Psychiatric Association (APA, 2017)
• Ministero della Salute italiano (2019)

Questi riconoscimenti si basano su un’ampia evidenza scientifica che ne conferma l’efficacia, la rapidità di intervento e la sicurezza nel trattamento del trauma e dei disturbi correlati.