Maternity Blues VS Depressione Post Partum

Maternity Blues VS Depressione Post Partum

Come riconoscere tra le due sintomatologie?

La condizione di maternity blues è anche detta sindrome del terzo giorno, infatti emerge tipicamente 2-3 giorni dopo il parto e scompare entro una decina di giorni circa.

È caratterizzata da ansia, frequente pianto, stanchezza, ipersensibilità, instabilità dell’umore, tristezza, confusione. Colpisce il 50-80% delle neomamme.

La depressione post partum invece, si distingue innanzi tutto dal fatto che lo stato di umore alterato dura molto di più di 10 giorni, la mamma tende a non rasserenarsi, continua ad essere nervosa, irritabile, triste o non volersi occupare del bambino, avere disturbi del sonno o dell’alimentazione per più di due settimane. A volte la depressione inizia a manifestarsi anche tre, quattro mesi dopo il parto.

Come si trattano e che effetti hanno sulla vita della mamma e del bambino?
Il maternity blues è una condizione che scompare da sola, quello che si può comunque fare per il benessere di mamma e bambino è di sostenerli, dare alla mamma la possibilità di sfogare i propri sentimenti e le paure, sostenerla e ascoltarla. È risultato essere molto efficace il contatto pelle a pelle col neonato.

Nel caso di depressione, oltre all’atteggiamento di calore, sostegno e accoglienza, è importante rivolgersi ad uno specialista che provvederà a prendersi cura della mamma attraverso un sostegno o una terapia adeguata al caso specifico. La condizione di depressione può avere effetti significativi e negativi sulla vita della mamma e del bambino, è stato riscontrato che i bambini di mamme depresse sono esposti a maggiori rischi dello sviluppo psicologico ed intellettivo. Questi iniziano infatti a manifestare irrequietezza o disturbi del sonno, del pianto o dell’alimentazione.

Che fare per prevenire e curare il maternity blues?

Il maternity blues è un’alterazione transitoria dell’umore dovuta forse ai cambiamenti fisiologici post parto, per cui non necessita di alcun intervento.

Piuttosto un lavoro di psicoeducazione sui sintomi (labilità emotiva, tristezza) permette alla donna di comprendere meglio il proprio stato emotivo evitando “interpretazioni negative”.

Alcune regole da adottare:

una dieta regolare;
riposare quando è possibile;
chiedere aiuto;
dedicare del tempo a sé stessa e alla coppia;
non pretendere di essere perfetta nelle prime settimane dopo il parto;
darsi del tempo per adattarsi al nuovo ruolo di madre.

Il maternity blues tende a risolversi spontaneamente, senza necessità di interventi farmacologici o psicoterapici strutturati.